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S. Sebastiano, vecchio simulacro, legno dorato e policromo, ignoto, seconda metà del XVI sec., oggi presso la Matrice.
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Vara di S. Sebastiano, legno dorato e policromo, Giuseppe e Giovan Battista Li Volsi, 1611
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Formella istoriata nel basamento della Vara, Li Volsi, 1611
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Arcangelo in una lunetta della facciata, stucco, Noè Marullo, fine del sec. XIX
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Martirio di S. Sebastiano, particolare della facciata, Noè Marullo, fine del sec. XIX
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Angelo Custode, legno dorato e policromo, Fra' Macario da Nicosia, 1656
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Madonna della Cintura, legno dorato e policromo, ignoto, fine del XVI sec.
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interno della chiesa: vista della navata
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Presbiterio con Croce di Luce, Angelo Pettineo e Ivana Elmo, 2004
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Vara di S. Sebastiano, legno dorato e policromo, G. e G. B. Li Volsi, 1611. S. Sebastiano, legno policromo, Noè Marullo, 1896 (?)
Chiesa di San Sebastiano
La chiesa, a pianta basilicale con tre navate, esisteva già nel 1593, anche se alcune fonti la vorrebbero fondata nel 1606. La navata destra e la zona presbiterale confinavano con il palazzo Nigrelli, che ospiterà le monache benedettine di S. Maria del Soccorso dal 1568 fino alla soppressione postunitaria. La facciata a salienti, modificata nel 1823, è affiancata a sinistra dal campanile (realizzato a spese di Michele Rescifina nel 1676), e caratterizzata da tre portali con mostre in arenaria verosimilmente coevi alla fondazione (il principale intagliato ad elmi e spade, alludenti alla professione militare del santo) e decorazioni in stucco attribuite a Noè Marullo (fine XIX-inizi XX secolo). L’aula è scandita da due file di colonne composite e rispettivi archi lapidei, (dipinti in periodo barocco a motivi fitomorfi), riproposti nell’attuale configurazione dopo che nell’‘800 erano stati inglobati in pilastri neoclassici.
L’edificio, infatti, danneggiato dal sisma del 1967 e chiuso al culto nel 1973, è stato ricostruito, riaperto solo nel 1994 e completato nel 2004. È contenitore di importanti sculture lignee e dipinti: prima tra tutte la ‘vara’ dei Li Volsi (1610) con la relativa statua di Noè Marullo (1896?). (G. Travagliato)
Church of S. Sebastiano
The church, a basilica with a nave and two aisles, already existed in 1593, although some sources affirm that it was founded in 1606. The right aisle and the presbytery adjoined the Nigrelli palace, which hosted the Benedictine nuns of S. Maria del Soccorso from 1568 until the abolition of religious orders after the unity of Italy. The salient façade, modified in 1823, is sided on the left by the tower bell (built at the expense of Michele Rescifina in 1676). It has three portals with sandstone face-works, probably contemporary to the foundation (the main one is carved with helmets and swords, alluding to the military career of the saint) and stucco ornaments attributed to Noè Marullo (late XIX - early XX century). The hall is divided by two rows of composite columns and related stone arches (painted with phytomorphic motifs in the Baroque period), presented in their current configuration after having been incorporated into neoclassic pillars in XIX century.
The edifice, damaged by the earthquake in 1967 and closed to worship in 1973, was rebuilt, reopened in 1984 and completed in 2004. It includes important wooden sculptures and paintings: first of all the “vara” [float] by the Li Volsi (1610), with the statue by Noè Marullo (1896?).
Punti d'interesse
Cappella del SS. Sacramento: piccolo tabernacolo ligneo pel periodo neoclassico, proveniente dalla chiesa andata distrutta col terremoto del 1967.
Madonna della Mercé: olio su tela di Antonino Manno (1771), dalla Chiesa Madre.
Madonna della Grazia: olio su tela di ignoto pittore siciliano (ante 1750).
San Silvestro o Battesimo di Costantino: olio su tela di ignoto pittore siciliano (ante 1750).
Martirio di San Giacomo: olio su tela di ignoto pittore siciliano (ante 1750).
‘Varetta’: fercolo processionale per i ceri votivi e le reliquie del santo sorrette da putti (XVII secolo).
Madonna della Consolazione o ‘della Cintura’: statua lignea dorata e policroma (sec. XVI).
Angelo custode o Raffaele e Tobia: scultura lignea di fra’ Macario da Nicosia (1653).
Organo: ignoto organaro siciliano o napoletano (seconda metà del XVIII secolo), dalla chiesa di S. Maria della Luce.
San Filippo apostolo: scultura lignea di Noè Marullo (fine XIX – inizi XX secolo).
S. Antonio Abate: scultura lignea di Giuseppe e Giovan battista Li Volsi (1606), dalla chiesa eponima distrutta negli anni ’30 dello scorso secolo.
Torre campanaria, maestranze locali su commissione di Michele Rescifina (1676)
Facciata: portali in arenaria con simbologie allegoriche del Martire, ignoto scalpellino locale (fine del XVI - inizi del XVII secolo); lunette con figurazioni in stucco attribuite a Noè Marullo (fine del XIX - inizi del XX secolo).