Palazzo Spinnato Vega - Catania
Il corpo di fabbrica originario si può datare tra la fine del sec. XVII e l’inizio del XVIII, come propaggine residenziale del limitrofo palazzo Catania, la cui ragguardevole giacitura interessava l’intero isolato, abbracciando al suo interno un esteso giardino in cui spiccava un palmeto. L’inusuale presenza di questi alberi svettanti sopra le cortine murarie, oltre a sollecitare l’immaginario della gente sull’esotismo della complesso edilizio, condizionava addirittura la toponomastica che annoverava la collaterale discesa come “Via Orto di Palme” (oggi Via V. Salamone).
Dell’edificio settecentesco resistono ancora sul Corso Umberto I il grande portale a rilievi floreali, col sovrastante affaccio ricavato nell’aggetto della cornice, e due balconi con inferriate a “petto d’oca”, di cui uno drasticamente resecato nel ballatoio e nelle mensole per consentire il passaggio dei mezzi pesanti lungo la discesa San Giovanni che, alla fine del sec. XIX, era diventata carrabile e strada nazionale. Di questo mutamento, con la soprelevazione della sede stradale, era vittima lo stesso portale che veniva privato della sua scalinata. Intanto, nel 1860, la famiglia Spinnato Vega, otteneva dal Comune una sorta di concessione in sanatoria che, per decoro urbano, l’autorizzava ad espandere e soprelevare il palazzo verso la piazza dei Vespri, definendo i locali che sarebbero stati destinati alla storica farmacia, insieme all’antistante terrapieno. Quest’ultima ala della dimora si completava alle soglie del Novecento per iniziativa del dott. Alfonso che intendeva darle un’impronta neo-romanica, facendo situare arcate pensili e rosoni sulle edicole dei quattro balconi, in pieno clima revivalistico, così come, di lì a poco, sarebbe accaduto per la dirimpettaia e neo-gotica Casa Manno. (A. Pettineo)
Spinnato Vega - Catania Palace
The original building is dated between the late XVII century and the early XVIII century. It was a residential branch of the neighboring Catania Palace, whose remarkable structure involved the entire block, enclosing inside a large garden with a palm grove. The unusual presence of these high trees soaring above the walls, not only aroused people's curiosity on the exotic character of the building complex, but also influenced the place names, since the lateral street was named “Garden of Palms” (now via S. Salamone).
What remains of the eighteenth-century building are the large portal with floral reliefs, with the balcony above created onto the jut of the cornice, and two balconies with curved railings, one of which drastically cut off in the platform and corbels to allow the passage of heavy vehicles along via San Giovanni, which had become driveway and national road at the end of the XIX century. This change, with the superelevation of the roadbed, also caused the removal of the staircase of the portal. Meanwhile, in 1860, the Spinnato Vega family obtained by the Municipality a sort of granting amnesty that, for reasons of urban decorum, authorized them to extend and raise the height of the building towards piazza dei Vespri. Thus, the spaces where the historical pharmacy would be located were arranged, together with the area in front. This wing of the mansion was completed at the turn of the twentieth century on the initiative of Dr. Alfonso, who wanted to give to it a neo-Romanesque mark, placing pensile arches and rosaces on the niches of the four balconies, in fully revivalistic climate. The same destiny would have a little time later the neighboring neo-Gothic Manno House.