Palazzo Lo Cascio, già Seminara
E’ una tipica residenza tardo barocca (fine sec. XVIII) che valorizza il suo ruolo gentilizio su scala urbana relazionandosi con l’antistante spazio pubblico (Via Medici). La sistemazione dell’ampia cordonata, oggi utilizzata anche come platea per manifestazioni culturali, risale al 1869, quando la selciatura informe entro una partitura geometrica di basole rettangolari venne realizzata da mastro Paolo Faillaci, su progetto redatto dall’arch. Silvestri Marciante.
Il palazzo occupava la quasi totalità dell’isolato e, disponendosi tra la Via Venezia e la sottostante Via Cavour, organizzava le sue funzioni, tenendo conto del dislivello fra le due traverse. Sicché, alla quota stradale più bassa otteneva in altezza, nella forma più canonica, un pianterreno destinato allo stoccaggio delle produzioni agrarie, un ammezzato per i cadetti del casato ed il personale di servizio, un piano nobile abitato dagli stessi proprietari.
Quest’ultimo livello è caratterizzato dalla presenza di sette balconi dotati di lastre monolitiche e di originali ringhiere “a petto d’oca”, tre dei quali (su Via Medici) con mensole neoclassiche, i restanti con sostegni a profilo sinusoidale, dettaglio che ci fa apprezzare il mutamento del gusto mentre la stessa opera si realizzava. Anche il portale, aperto non a caso verso la grande cordonata, testimonia una certa indecisione stilistica, prospettando un’intelaiatura neoclassica con decori di foggia rococò. L’antistante scalinata tronco piramidale era conseguente al nuovo assetto dello spazio pubblico che, combinato con la frammentazione della proprietà, finiva per influenzare la posizione asimmetrica degli accessi e l’organizzazione interna dell’edificio. (A. Pettineo)
Lo Cascio Palace, former Seminara
A typical late Baroque mansion (end of the XVIII century) that enhances its noble role on urban scale, establishing a relationship with the public space in front (via Medici). The arrangement of the graded ramp, now also used as space for cultural events, dates back to 1869, when the shapeless paving within a geometric pattern of rectangular flagstones was realized by master Paolo Faillaci on a project drawn up by architect Silvestri Marciante.
The palace occupied almost entirely the block and, placing itself between via Venezia and via Cavour underneath, organized its functions taking into account the difference in height between the two cross streets. Thus, the lower street level had in height, in the canonical form, a ground floor for the storage of agricultural products, a mezzanine floor for the young members of the family and the service persons, and a main floor inhabited by the owners.
The last floor is characterized by the presence of seven balconies with monolithic slabs and original curved railings. Three of them have neoclassical corbels, while the others have supports with sinusoidal outline: this detail makes us appreciate the change of style occurred during the realization of the work. Even the portal, not by chance open towards the large graded ramp, shows a certain stylistic hesitancy, presenting a neoclassical frame with rococo ornaments. The truncated-pyramidal staircase in front was the result of the new arrangement of the public space that, combined with the fragmentation of property, ended up influencing the asymmetric position of accesses and the internal organization of the building.