Fontana dei PP. Minori Riformati
Il convento dei minori riformati, realizzato a partire dai primi anni del '600, disponeva di un grande spazio verde destinato ad orti, frutteti e giardini, nei quali i frati potevano applicarsi alle dure pratiche agrarie ma, allo stesso tempo, ricavare luoghi per la contemplazione del creato e per la meditazione. Uno di questi era un lungo pergolato che, sorretto da due file di pilastri, da est a ovest, inquadrava prospetticamente il suo fondale, costituito da una bella fontana. Quest'ultima consisteva in una cortina inquadrata da lesene e conclusa da una trabeazione arcuata nel partito centrale. Un catino, ricavato in un blocco monolitico e sorretto da un mensolone a petto d’oca, accoglieva l’acqua che sboccava dalla testa di un puttino in marmo, probabile pezzatura di spoglio. La fontana veniva realizzata nel 1760, come ci attesta l’incisione della data, riportata in forma scomposta sulle due paraste.
Dopo il 1866, quando il convento veniva espropriato per farne il quartiere militare e poi l'ospedale, il suo giardino veniva smembrato e con esso la scenografica "passeggiata del pergolato". Sicché la fontana era demolita, ricostruita in un anfratto del nosocomio, e addossata a un terrapieno. Qui é rimasta per più di un secolo, subendo il progressivo dissesto del muro retrostante. Nel 2006, per scongiurarne la perdita e per farla fruire pubblicamente, su iniziativa del locale Lions Club, con progetto dell’arch. A. Pettineo, veniva smontata e ricostruita nella via A. Salamone (a ridosso dell’ex complesso conventuale), in asse con la fontana Pia, per ricercare quella reciprocità di rapporti che regolava la ricchezza monumentale dell'abitato. (I. Elmo)