Case Giaconia e Manno
La nuova piazza Vespri, nella quale già si affacciavano i palazzi Spinnato Vega e Mastrogiovanni Tasca, veniva definita sul margine settentrionale da una nuova prestigiosa abitazione tra le molte altre appartenenti ai vari rami della famiglia Gaconia. La dimora era costituita da una lunga stecca edilizia nella quale si susseguiva un’infilata di saloni fino a raggiungere la terrazza-belvedere. Ma già nel 1891 i proprietari sarebbero stati indennizzati per avere dovuto rinunciare alla stessa terrazza che ingombrava il tracciato della strada nazionale.
Di rimpetto alla casa dei Gaconia, stesso trattamento subiva la dimora appartenente ai Manno, i quali coglievano nel passaggio dello stradone e nella giacitura del curvone una straordinaria opportunità per mettere in bella mostra la nuova fabbrica. Perciò, a cavallo tra i due secoli, incuneavano un palazzetto poligonale, che ancora si connota come ‘unicum’ urbano per le sue facciate con edicole medaglioni e mostre di foggia neogotica, e con virtuosistiche gelosie in ferro battuto attribuite all’estro creativo dello scultore Noè Marullo. (A. Pettineo)