Chiesa delle Anime del Purgatorio
L’omonima confraternita (recentemente ricostituita) aveva avuto sede presso la Matrice dalla metà del ‘500, dove ancora si trova una cappella dedicata alle Anime Purganti con una pala d’altare dipinta da Giuseppe Tomasi da Tortorici (1651). Proprio durante la metà del ‘600, alcuni dissidi con i Procuratori della Chiesa madre e le rinnovate ambizioni della “devota compagnia” indussero i confratelli a costruire un proprio oratorio, abbandonando l’antica sede. La chiesa reca incisa sul portale principale in arenaria locale (con imposte lignee del 1678) la data 1669, presumibile epoca nella quale si dava completamento alla fabbrica.
L’interno è a navata unica; il presbiterio è arricchito da affreschi barocchi (primo trentennio del XVIII secolo) realizzati entro turgide cornici dipinte che illudono si tratti di rilievi plastici in stucco. La figurazione rimanda al titolo della chiesa, con i Novissimi (trionfo della morte, giudizio, inferno e paradiso) e l’Immacolata; gli altari, che presentano dipinti ad olio su tela coevi al rinnovato edificio, sono affiancati da statue in stucco policrome e pensili che riproducono santi (1658), opera di Francesco Li Volsi che, per questo tipo di realizzazioni, insieme al fratello Scipione, rappresentava l’eccellenza artistica del tempo (tribuna della Matrice di Ciminna e Cattedrale di Cefalù).
Nella pala d’altare di S. Gegorio Taumaturgo viene effigiato anche di S. Ignazio di Lojola e l’emblema gesuitico sul medaglione, circostanza che, insieme alla denominazione di Casa degli esercizi per l’edificio adiacente (poi Tribunale, oggi Museo Regionale “G. Cocchiara”), ha fatto ipotizzare l’esistenza di rapporti tra chiesa, confraternita e Compagnia di Gesù.
L’edificio fu drammaticamente danneggiato dal sisma del 1967 che sancì un lungo periodo di chiusura. In quella circostanza, anche il prezioso altorilievo che rappresentava la “Morte” (uno scheletro con la falce), situato come fastigio della composizione piramidale del portale, restò penzolante sulla pubblica via e quanto si tentò di rimuoverlo finì per spezzarsi precipitando in più pezzi che oggi sono conservati presso il museo civico. Dopo un laborioso restauro, la chiesa venne riaperta nel 1990, ed oggi è prevalentemente usata come auditorium dedicato a S. Tommaso d’Aquino. (G. Travagliato)
Church of Anime del Purgatorio
The homonymous confraternity (recently reconstituted) had its seat at the Mother Church since the mid sixteenth century, where there is still a chapel dedicated to the Souls in Purgatory with an altarpiece painted by Giuseppe Tomasi da Tortorici (1651). In the half of the seventeenth century, few disagreements with the representatives of Mother Church and the renewed ambitions of the confraternity led the Brothers to build their own oratory, leaving the previous seat. In the church, the main portal in local sandstone (with wooden shutters of 1678) is engraved with the date 1669, the estimated period of its completion.
The interior has a single nave, with a chancel decorated with Baroque frescoes (first third of the XVIII century) placed within painted frames that look like stucco reliefs. The paintings refer to the title of the church, with the Novissimi (the triumph of death, judgment, hell and heaven) and the Immaculate; altars, with oil paintings on canvas contemporary to the renovated building, are flanked by polychrome and pensile stucco statues depicting saints (1658) by Francesco Li Volsi, who, with his brother Scipione, was considered the artistic excellence of the time in these artworks (tribune in the Mother Church of Ciminna and in the Cathedral of Cefalù).
In the altarpiece of Saint Gregory Thaumaturgus is also depicted Saint Ignatius of Loyola and the Jesuitical emblem on the medallion. This circumstance and the name of Casa degli esercizi given to the adjacent building (later courthouse, and now Regional Museum “G. Cocchiara”) led to hypothesize the existence of relationships among church, confraternity, and Society of Jesus.
The building was seriously damaged by the earthquake of 1967, causing a long period of closure. On that occasion, the precious high relief portraying the “Death” (a skeleton with a scythe), placed as gable of the pyramidal composition of the portal, remained hanging over the public street, and when they tried to remove it, it fell and broke into pieces, which are now kept at the Civic Museum. After an arduous restoration, the church was reopened in 1990, and today is mainly used as an auditorium dedicated to Saint Thomas Aquinas.
Allegoria della Morte, un tempo fastigio del portale principale. Rimossa a causa del terremoto (1967) si trova oggi presso il Museo Civico.