Palazzo Tusa, già Lo Iacono
La concezione di quest’edificio era gemellare col vicino palazzo Santangelo ed entrambi appartenevano a due rami della stessa potente famiglia Lo Iacono che, alla fine del sec. XVIII, eleggeva questo sito (al tempo ancora tra città e campagna) per erigervi le proprie dimore signorili. Un lussureggiante giardino posto alle spalle dei due fabbricati restava comune alle due proprietà ed era raggiungibile attraverso il vicolo intermedio direttamente collegato con la Via S. Caterina, completando un quadro che offriva all’opinione pubblica un complesso residenziale magniloquente.
La facciata principale trova i suoi elementi qualificanti nelle mostre in arenaria del piano intermedio, e nel balcone centrale coronato da una cimasa mistilinea di foggia rococò. Esso fa sistema, tramite le mensole accartocciate che sorreggono il ballatoio, col sottostante portale neoclassico del 1886, datazione riportata nell’intradosso del concio di chiave che reca anche le iniziali (ADS) di un esponente della famiglia Di Salvo, promotore della ristrutturazione messa in atto alla fine ‘800. Infatti, a quell’epoca i Di Salvo acquisivano l’ala settentrionale del palazzo, mentre quella meridionale rimaneva ad Alfonso Lo Iacono e alla moglie Maria Vita Giaconia. Incerta resta l’identificazione dei vani appartenuti al Marchese Tusa già nel 1883 quando, insieme ai Lo Iacono, affittava al Comune alcuni saloni per adibirli a Convitto e Scuola Magistrale rurale. (A. Pettineo)
Tusa Palace, former Lo Iacono
A palace close to Palazzo Sant'Angelo. They were designed as twin buildings and belonged to the two branches of the powerful Lo Iacono family that chose this area (on the outskirts of the city at that time) to erect their mansions. A joint and luxuriant garden was located at the back of the properties, accessible by an alley that directly connected into Via St. Caterina, enhancing the majesty of the buildings.
The main façade is typified by sandstone inserts on the intermediate floor and a balcony set in the middle crowned with a mixtilinear caping in rococò style. Wrapped brackets that hold up the balcony recall the neoclassical portal below whose date - 1886 - is written into an intrados of the keystone, next to the initials of a Di Salvo Family’s member (ADS) who promoted the restoration at the end of the 19th century. As a matter of fact, the Di Salvo family acquired the northern wing of the palace at that time, while Alfonso Lo Iacono and his wife Maria Vita Giaconia still owned the southern side. It is not possible to determine which rooms belonged to Marchess Tusa back in 1883 when, in joint agreement with the Lo Iacono, he rented out some lounges to the town council for the purpose of converting them into a boarding school and high school. (*)